Circa un anno e mezzo fa l’assemblea e il consiglio mi chiesero di assumere la presidenza. Per me fu un onore. Sentii subito la responsabilità di dare un contributo positivo alla vita dell’Associazione, portandoci dentro la mia esperienza e le mie idee per imprimere una svolta nell’attività dell’ANVE. Facemmo subito un Consiglio e ci ponemmo tre obiettivi:
- Aumentare la base sociale ed estendere la rappresentatività a tutte le regioni produttive del comparto
- Affrontare le problematiche più urgenti del settore
- Rafforzare la presenza e il riconoscimento del settore sui tavoli
istituzionali.
Nell’ultimo anno, infatti, l’Anve ha ampliato la propria rappresentatività territoriale che oggi si estende a quasi tutte le regioni, con imprese e distretti che costituiscono il cuore pulsante del settore a livello italiano. A distanza di un anno dall’Assemblea che segnò l’inizio della nuova fase sono entrati 33 nuovi soci effettivi e 14 nuovi soci sostenitori e partners. Con l’ingresso di queste nuove imprese, associazioni e distretti, la presenza dell’Anve si è estesa a Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Lazio. Più di mille aziende fanno parte ormai della galassia ANVE e questo da un lato ci rende orgogliosi ma dall’altro ci richiama sempre di più anche alle responsabilità che un’associazione nazionale di produttori così partecipata deve assolvere.
Abbiamo dato un’organizzazione più efficiente alla comunicazione e al marketing riportando ANVE al centro del dibattito nazionale e all’attenzione dei media più importanti. Nello stesso tempo abbiamo rafforzato la comunicazione interna intensificando la circolazione di informazioni e servizi utili alle imprese.
Abbiamo affrontato tre nodi cruciali del settore come l’emergenza fitosanitaria, i controlli della fiscalità e le complicazioni doganali. Lo abbiamo fatto promuovendo tre convegni nazionali, portando il nostro contributo tecnico-scientifico ai tavoli nazionali del Ministero, mobilitando i massimi esperti e le autorità.
Ma la cosa che più ci rende orgogliosi è l’aver fatto cominciare ad uscire questo settore dal cono d’ombra dell’agroalimentare, promuovendo politiche di settore più aderenti alle necessità delle imprese vivaistiche. Le problematiche che affliggono le imprese vivaistiche, questioni doganali, aspetti legislativi, ambientali e fitopatie, prodotti del credito più aderenti alle esigenze del ciclo produttivo, non hanno nulla a che vedere con quelle delle imprese agroalimentari. Attraverso il rapporto con le istituzioni italiane ed europee siamo riusciti a far crescere l’identità di questo settore, troppo spesso assimilato ad una percentuale dell’agroalimentare. E proprio grazie a questa azione di lobby abbiamo contribuito a far approvare dalla Commissione Europea i nuovi codici doganali per il florovivaismo. Ed in questo senso, questo piccolo passo è invece un grande passo verso il riconoscimento economico-istituzionale del vivaismo come settore specifico. Frutto del lavoro dell’ANVE che, collaborando con il Mipaaf e con l’Ena, ha dato la spinta decisiva in questo senso.
In questo anno ANVE ha rafforzato anche la sua dimensione internazionale. In Europa, ANVE è membro dell’ENA, (European NurseryStock Association), l’associazione internazionale che da oltre venti anni rappresenta il mondo del vivaismo Europeo. ANVE in questo anno ha partecipato alle attività istituzionali ENA e collaborato, con i suoi delegati, ai gruppi di lavoro legislazione, promozione tassonomia e qualità dei processi con i quali ha proposto le politiche di sostegno per il nostro settore. ANVE, insieme ad ENA, fa sentire la voce delle aziende florovivaistiche nelle sedi del Parlamento Europeo e della Commissione. Ma la vera occasione di proiezione internazionale per il vivaismo italiano è scaturita dall’invito che ANVE ha ricevuto, ed accettato con entusiasmo, da AIPH (International Association of Horticultural Producers) per diventare socio e dunque il referente italiano all’interno di questo network che vede tra le proprie fila, oltre alle varie nazioni europee, altre rappresentanze internazionali del Canada, Brasile, Svizzera, Stati Uniti, Turchia, Australia, Cina, Taipei, Indonesia, Giappone, Repubblica della Corea, Thailandia, Emirati Arabi Uniti.
Infine i servizi alle imprese. In questi anni abbiamo lavorato per garantire nuovi servizi fondamentali per i propri membri. In questo anno ne abbiamo aggiunti 10 tra cui assicurazione crediti, garanzie sulla finanza, assistenza legale, copertura danni calamità naturali, soluzioni tecniche per le energie rinnovabili e l’ecoefficienza delle imprese, che permetteranno alle aziende vivaistiche associate all’ANVE facilitazioni e vantaggi con prodotti su misura rispetto alle loro esigenze.
Ci sarebbe molto altro da dire ma forse la cosa che più mi ha colpito e spinto in questa impresa era la voglia di fare squadra che covava in questo settore. La voglia sincera di mettersi insieme e alzare la testa, di affermare le ragioni e i problemi del vivaismo. Anve ha saputo risvegliarla e incanalarla nei percorsi istituzionali più idonei e proficui. Il florovivaismo italiano non vive più l’età dell’oro come qualche anno fa quando la domanda era superiore all’offerta e si potevano anche selezionare i clienti. La crisi economica ha colpito duramente anche il vivaismo, le problematiche del settore sono diventate sempre di più e sempre più difficili da affrontare e nuovi competitor internazionali stanno crescendo e agendo sulle leve del prezzo. Ma nessun paese produttore ha la qualità e il know how delle imprese florovivaistiche italiane.
In conclusione, penso di poter dire che non solo l’ANVE è cresciuta in questo anno ma anche il settore stesso. E noi continueremo a farlo. Abbiamo molte questioni aperte per crescere e molte idee per portare nuova linfa alle imprese. Il 2016 sarà l’anno del Congresso e, ci auguriamo, della tanto sospirata ripresa dei mercati. Infatti, nella seconda metà del 2016 svolgeremo il Congresso ANVE a cui saranno invitati tutti i Soci effettivi, i Soci sostenitori, i partners, gli esperti, i giornalisti di settore, le autorità e le varie società di servizi. Sarà l’occasione per conoscerci ancora meglio e per fare il punto della situazione del vivaismo italiano e dell’attività dell’associazione. Vi aspettiamo!
Nell’attesa, invio a tutti i migliori auguri di un nuovo anno che consolidi e rafforzi quei timidi segnali di ripresa che si stanno affacciando sul mondo economico occidentale.